Il 16 ottobre prossimo il Teatro Sociale di Camogli riaprirà i battenti con lo spettacolo inaugurale della Stagione 2021/2022, messo in scena da Janoska Ensemble con una brillante combinazione di musica, classica, tzigana e tango con un pizzico di pop.
Questa bella notizia è un segnale positivo di ripresa per il settore culturale del nostro Paese e anche di “rinascita” per il Teatro Sociale di Camogli, che negli ultimi anni ha dovuto far fronte a molte difficoltà.
Cooperfidi Italia è stata tra i soggetti che hanno reso possibile questo nuovo inizio, garantendo per l’80% un mutuo chirografario erogato da Intesa Sanpaolo.
Ne abbiamo parlato con il Presidente della Fondazione Teatro Sociale di Camogli, l’Ingegner Maurizio Castagna, un passato come top manager in Italimpianti e in altre importanti aziende italiane, a cui passiamo la parola:
“Ho finito il mio ultimo mandato manageriale l’anno scorso e quindi, considerato il maggior tempo libero a mia disposizione, ho deciso di accettare la proposta del Sindaco di Camogli di occuparmi di questa prestigiosa realtà culturale.
Parliamo di un piccolo gioiello, un teatro all’italiana con pianta a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi e un loggione, inaugurato nel settembre 1876, 145 anni fa. Venne ristrutturato una prima volta negli anni Trenta, visse anni di fiorente e qualificata attività a cui seguì un periodo di declino. Nel 2002 nasce la Fondazione e inizia il recupero del Teatro, che passa anche attraverso un adeguamento strutturale e funzionale, costato complessivamente circa 7 mln di euro, coperti quasi interamente da contributi pubblici. Oggi il Teatro offre 450 posti a sedere e oltre alle attività culturali proposte dalla direzione artistica, può anche essere affittato per eventi, convegni e meeting. Le prospettive sono ottime, considerate le attese del pubblico, soprattutto se a breve riusciremo ad utilizzarne l’intera capienza.
Il CdA della Fondazione ha messo a punto un piano triennale per risanare il debito pregresso, una parte del quale ancora legato ai costi dell’ultima ristrutturazione, con l’obiettivo primario di ricostituire in breve tempo la liquidità del fondo patrimoniale.
Il finanziamento ottenuto con la garanzia di Cooperfidi Italia, va proprio in questa direzione: ci aiuterà sicuramente a superare parte dell’esposizione debitoria, soprattutto nei confronti dei fornitori, esposizione a cui, anche a causa della forzata chiusura del teatro, non si è riusciti a far fronte. Parte del mutuo quindi sarà utilizzato per sistemare le cose più urgenti, mentre la restante parte servirà a far ripartire la stagione.
Abbiamo anche in animo, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, di lanciare un prestito sociale attraverso l’emissione di una sorta di “obbligazioni” con il progetto così detto “Terzo Valore”: chiederemo ai cittadini di Camogli, e più in generale agli utenti del teatro (che non sono solo locali, perché il nostro bacino d’utenza è perimetrato su tutto il levante genovese), di sostenerci sottoscrivendo queste “obbligazioni” che la Fondazione emetterà, il cui ricavato sarà utilizzato per il rilancio dell’attività teatrale, e che saranno controgarantite dalla banca.
Sono stati inoltre riallacciati i rapporti col Comune di Camogli, col quale sottoscriveremo a breve un nuovo protocollo d’intesa che ci darà ulteriore tranquillità per i prossimi tre anni, e vorremmo allargare queste collaborazioni anche con i comuni limitrofi. Contiamo altresì di avvalerci, come è stato negli ultimi quattro anni, del sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Facendo leva su questa progettualità economico-finanziaria e soprattutto grazie al lavoro del nostro sovrintendente, il Maestro Giuseppe Acquaviva, stiamo costruendo una stagione artisticamente e culturalmente di alto livello (andrà dalla lirica al jazz, dalla prosa alla danza), volta a suscitare piacevoli e divertenti sensazioni al nostro pubblico, ritenendo che debba essere a loro dovuta specialmente dopo un anno e mezzo di chiusura dei luoghi di spettacolo.
Operando in questo modo siamo convinti che, se sarà abolito o quantomeno ridotto il contingentamento dei posti, ci sarà anche un buon ritorno economico, risultando così l’azione artistica e gestionale sostenibile nel suo complesso.
E siamo altrettanto convinti che senza l’apporto di Cooperfidi Italia non sarebbe stato possibile “riaccendere il motore” per questa ripresa!”.