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FARE RETE PER SALVARE IL FUTURO DEL PAESE

FARE RETE PER SALVARE IL FUTURO DEL PAESE

Il 19 novembre scorso, il Presidente di Cooperfidi Italia Mauro Frangi ha preso parte all’evento online di presentazione dell’iniziativa “SOSTEGNO AL TERZO SETTORE”, un’operazione nata dalla straordinaria collaborazione tra enti filantropici e finanziari per agevolare l’accesso al credito delle Organizzazioni Non Profit in condizione di fragilità economica attive in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola.

Insieme al Presidente Frangi, all’evento hanno partecipato i rappresentanti di tutti gli altri partner dell’iniziativa: Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, Marco Geremini, Consigliere Delegato di Fondazione Social Venture GDA, Attilio Rossato, Presidente di CSVnet – Associazione Centri di servizio per il volontariato, Alberto Fontana, Presidente di OTC Lombardia di Fondazione ONC e Paolo Moreiro, Presidente della Fondazione Peppino Vismara.

Il video dell’evento online è disponibile a questo link

Di seguito, un estratto dell’intervento del Presidente Frangi.

«Buongiorno e grazie della possibilità di partecipare a questa iniziativa importante, perché nasce dalla costruzione di una rete tra soggetti diversi: la più grande Banca del Paese, la principale Fondazione italiana, numerose Fondazioni ed Enti erogativi. Un esempio virtuoso di sussidiarietà e costruzione di sinergie.
In questa rete Cooperfidi Italia, che è il consorzio di garanzia del credito bancario della Cooperazione italiana e del Terzo Settore italiano, porta la sua vocazione specialistica: la capacità di sostenere con le proprie garanzie l’economia cooperativa e sociale, mettendo in campo tutta la fiducia necessaria a sostenerne la ripartenza.

Tutti i protagonisti di questa importante azione sinergica hanno messo in campo le proprie specificità e le risorse che erano in grado di mobilitare; dentro questa iniziativa, e non è banale, Cooperfidi Italia è riuscita ad apportare, attraverso la sua capacità di erogare garanzia, anche risorse comunitarie, perché questo progetto è possibile e si è strutturato anche grazie alla relazione che Cooperfidi Italia ha con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI-EASI), dentro un programma di sviluppo dell’imprenditoria sociale.

L’aspetto, appunto, di costruzione di una rete e di messa in campo da parte di ciascun soggetto delle proprie risorse per raggiungere l’obiettivo comune è, credo, la caratteristica più importante di questa iniziativa. Il mondo del Terzo Settore, della Cooperazione Sociale, dell’associazionismo, nelle sue varie forme è stata una delle realtà che nella fase critica della difficoltà ha contribuito a tenere insieme il Paese.

La crisi che stiamo vivendo ha violentemente acuito le diseguaglianze, ha reso più fragili i soggetti deboli, ha aumentato in modo esponenziale il numero dei poveri. Come sempre in queste circostanze, il Paese ha potuto contare sui volontari, sulle associazioni, sulla cooperazione sociale: oggi queste organizzazioni, come sono ovviamente più deboli e indubbiamente più fragili, perché hanno sostenuto oneri, accumulato perdite, indebolito le loro strutture finanziarie e patrimoniali  e quindi la decisione di sostenerle, di ridotarle di mezzi finanziari, è una condizione necessaria per il loro sviluppo e la loro ripartenza.

La fase di ricostruzione, che sarà lunga e complessa, non potrà prescindere dal contributo delle Organizzazioni del Terzo Settore e dall’azione imprenditoriale delle Cooperative Sociali in particolare.
Per costruire legami, comunità più inclusive e responsabili, sostenere le fragilità, la cooperazione sociale sarà chiamata a grandi investimenti. Serviranno risorse finanziarie importanti, di diverso tipo e natura.

Spesso, quando si trattano argomenti economici e finanziari, il mondo della Cooperazione e del Terzo Settore è pensato un po’ come un mondo di serie B. Credo che l’esperienza che abbiamo attraversato ci dica esattamente il contrario: il riconoscimento del ruolo del Terzo Settore, che resta la forma principale di costruzione di comunità coese e di coesione sociale in generale, è fattore direttamente connesso allo sviluppo del Paese. Per ripartire dopo la pandemia avremo bisogno più che mai del Terzo Settore e dei suoi valori: solidarietà, cura delle persone più fragili, responsabilità, ma anche di imprese fondate non sulla ricerca del profitto, ma sul mutualismo e la costruzione di “bene comune”, come sono le Cooperative e le Cooperative sociali.  Un’iniziativa come questa, un’iniziativa che fa rete col fine di dare credito e fiducia alle organizzazioni e alle imprese del Terzo Settore, è un’iniziativa che contribuisce direttamente al futuro del Paese, che rende più possibile costruire un Paese con una forte coesione sociale, che è la premessa non solo per ridurre le disuguaglianze, ma per immaginare un futuro di sviluppo per le nostre economie e per la nostra società».